Niente lacrime di coccodrillo per piacere…

(accadeva nell’ottobre 2008…da Blogosphere)

A volte la realtà italiana supera, e di gran lunga, la fantasia dei romanzi di fantapolitica piu’ arditi.

In una sconcertante intervista al Quotidiano Nazionale, Francesco Cossiga ha dichiarato: “Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno. (…) Lasciarli fare (gli universitari, ndr). Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri. Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano. Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì… questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio”.

La fiamma Cossiga la spegne accendendola quando non c’è, e versandoci benzina quando è un’innocua fiammella. In questa divertente visione della democrazia, i cittadini sono un’accozzaglia di deficienti e lo Stato ha il dovere di forgiarne le menti attraverso la costruzione di prove false e la sistematica manipolazione dell’informazione.


L’intervista contiene un esplicito riconoscimento, da parte di Cossiga, in relazione ad alcune cose che avrebbe fatto da Ministro dell’Interno e che ora invita Maroni a ripetere. Ce n’è abbastanza per l’apertura di piu’ di un fascicolo d’inchiesta da parte della magistratura, ma non se ne farà nulla, c’è già chi rassicura: è la solita scherzosa provocazione.


Ma in Italia da anni, soprattutto su certe cose, le menzogne si dicono con serietà e le verità fingendo di scherzare.

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